Alleviamo con passione e con un unico obiettivo:

la selezione seria del cane da lavoro

in tutta la sua complessità, ricercando quelle doti e quelle qualità (fisiche, psichiche, attitudinali e morfologiche) che unite ad un attento e corretto imprinting giovanile e ad un adeguato addestramento concorrono a formare un buon cane da caccia, un fedele ed affidabile compagno, sano e di buona tipicità morfologica.

Quanto più ci avvicineremo a questo ideale, tanto più il nostro cane sarà portato a farci provare emozioni e soddisfazioni impagabili nell’ attività venatoria principalmente, ma allo stesso modo, anche nella vita di tutti i giorni.

Queste pagine non hanno nessun fine commerciale o pubblicitario. “Allevamento di JAGDTERRIER” per noi non sottintende produzione di cuccioli. Per noi allevare non significa produrre, moltiplicare per guadagnare, ma selezionare e investire per migliorare. Allevare cani seriamente richiede competenza, una grande passione e non significa unicamente accoppiare due cani e far nascere dei cuccioli; allevare con l’obiettivo unico di selezionare con impegno e dedizione un cane rispondente alle esigenze della caccia vera e quindi del cacciatore. Allevare significa per noi, prima di tutto, rispetto per il cane, coscienza e grande senso di responsabilità per i cani prodotti e nei confronti della razza, quindi delle sue qualità attitudinali e morfologiche, agendo sempre con umiltà, ammettendo i propri errori e riconoscendo il merito di altri, ricordando che si può sempre migliorare.

I pochi accoppiamenti sono sempre frutto di un’oculata selezione dei riproduttori, che provengono da linee di sangue di indiscusso valore, soggetti che vanno a caccia e che rispondono a specifici requisiti. Soprattutto, per sommo principio, scelgo di far accoppiare soltanto soggetti sani (tengo in considerazione la salute, le tare genetiche o le malattie ereditarie che possono colpire il deutscher JAGDTERRIER, la myopathia ereditaria “CNM” e la lussazione del cristallino “PLL” ormai praticamente eradicata) e dotati di spiccate attitudini naturali , dimostrate precocemente nei test attitudinali organizzati dai club di razza ufficiali (che fanno parte del club internazionale I V- DJT, quindi che selezionano la razza in base alle direttive del paese di origine, la GERMANIA) ed in particolare a caccia, perché ricordiamoci sempre, il nostro vero banco di prova è la caccia! Quelle attitudini naturali che vengono mantenute con accurata e sapiente selezione e che non si acquisiscono con l’addestramento: grande passione, naso, voce sulla traccia, durezza, mordente, passione per l’acqua, collegamento con il conduttore e rientro (il mordente è la qualità propria di questa razza che viene manifestata nei confronti dell’ animale cacciato ed è molto importante ricordare che non ha assolutamente nulla a che fare con la mordacità o aggressività nei confronti dell’ uomo o di altri cani).

Nella valutazione dei riproduttori, viene data grande importanza alle doti caratteriali come la docilità, la socialità inter ed intraspecifica e il temperamento.

Diamo inoltre importanza alle qualità morfologiche dettate dallo standard, come la tipicità, le proporzioni, la dentatura, la taglia, il pelo, ecc…

La morfologia nel cane da lavoro ha la sua importanza perché è, e lo deve sempre essere, legata alla funzione. Un cane ben costruito sarà certamente favorito ed assecondato nelle attività per cui è stato selezionato. Un bel cane inoltre, avrà sempre il pregio di farsi apprezzare e darci piacere anche solamente osservandolo.

Non ci interessa però la bellezza fine a se stessa o il manichino da esposizione, senza lavoro non esiste Jagdterrier, come non esiste nessun cane da caccia! Evitiamo di seguire certi modelli o tendenze e condanniamo l’ ipertipicità che oltre ad essere assurda è pure dannosa per il cane stesso e per la razza; cito ad esempio: un piccolo cane di taglia 35/45 pelo liscio, può essere tanto bello quanto (o più) di altro di 40/52 pelo duro con barba………

Su questi principi si basa l’operato dell’affisso “Von de Netscho Weide”, considerando un vecchio detto che dice: “In allevamento il meglio è appena sufficiente”.

 

Due parole sulla pronuncia di “ Jagdterrier”

Mi permetto di dire due parole sulla pronuncia di Jagdterrier che troppo spesso sento pronunciare in modo errato.

La “J” deve essere pronunciata alla tedesca quindi “I” e non come si sente spesso “J” all’ inglese, che porta alla confusione con altre razze e neanche “J” alla francese; si pronuncia semplicemente “iagd“, che sta per “Jagd” che in tedesco significa caccia, dunque Jagdterrier significa terrier da caccia.

 

Un po’ di storia

La passione per i cani, conseguente alla passione per la caccia e per i cani da caccia (segugi e cani da tana) già fortemente radicata tra i miei famigliari e nella tradizione venatoria del mio paese di montagna, è nata e cresciuta sin dalla mia infanzia. Da sempre sono stato, come tuttora, appassionato di segugi, in particolare “segugi italiani” da lepre. Negli anni novanta è cominciato il mio interesse nei confronti della razza DJT (Deutscher Jagdterrier). Nel 1996 ho avuto il mio primo Deutscher Jagdterrier. Spinto dalla necessità di avere un cane che rispondesse alle esigenze della caccia e che rispecchiasse a pieno le caratteristiche di razza, il mio interesse con il tempo è aumentato diventando volontà e esigenza di approfondire le mie conoscenze sulla razza. Ho così iniziato a frequentare persone ed ambienti dove lo Jagdterrier era da molto tempo conosciuto; ho incontrato allevatori-cacciatori seri (lo Jagdterrier è solo per cacciatori) e mi sono avvicinato a club di razza di vari paesi europei che da anni portano avanti un’oculata selezione della razza, con indiscussa competenza. In particolare, nel 2000 sono diventato socio del club tedesco Deutscher Jagdterrier–Club e.V. e di quello francese Jagdterrier club de France, del quale dal 2017 sono iscritto nel registro “Allevamento raccomandato”

Nel tempo ho avuto modo così di confrontarmi ed avvicinarmi alla maggior parte delle linee di sangue esistenti frequentando prove e test attitudinali con i miei cani, conoscendo molti appassionati intenditori e allargando così ulteriormente le mie conoscenze.

Nel 2010, sollecitato da alcuni amici francesi, ho richiesto ed ottenuto l’affisso riconosciuto ENCI, FCI “von de NETSCHO WEIDE” (“von de Netscho Weide” è scritto in “Titsch”, il dialetto walser di origine germanica parlato nel mio paese; tradotto significa “dei pascoli di Netscho”. Netscho è una località a me particolarmente cara).

Dal 2000 siamo soci del club tedesco Deutscher Jagdterrier Club e. V.
e del Club Francese Jagdterrier club de France.

Siamo iscritti nel registro degli ALLEVAMENTI RACCOMANDATI (élevages recommendés) DELLO JAGDTERRIER CLUB DE FRANCE, impegnandoci a rispettare tutte le imposizioni che ne condizionano l’appartenenza.

Tutti i nostri soggetti (compresi gli stalloni esterni che usiamo in riproduzione) risultano:

  • iscritti con pedigree (ufficiale ENCI o di un libro origini estero) riconosciuto dalla FCI (con deposito DNA che ne certifica e ne garantisce le origini)

  • esenti dalla lussazione del cristallino PLL e testati per la miopatia ereditaria MYO CNM

  • testati e qualificati in verifiche attitudinali (test attitudini naturali) organizzate da club di razza ufficiali affiliati alla I V-DJT (associazione internazionale DJT)

  • valutati morfologicamente da un giudice specializzato della razza

  • rigorosamente impiegati in attività venatoria

La Razza DJT

I Grandi Protagonisti

Cucciolate

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